martedì 12 maggio 2009

Origine del termine psicoterapia spiegata dal Prof. Antonio Meneghetti

Originariamente il temine terapia denotava un riferimento di valore di carattere morale. Deriva dal verbo θεραπέυω e significa 1) venerare (di solito in riferimento agli dei e all’autorità); 2) occuparsi con sollecitudine verso i padroni, gli amici e i familiari; 3) curare in senso molto elastico.

Il senso etimo dell’azione significa ricercare, sorvegliare il dono. Per dono si deve intendere lo spirito vitale, fluido vitale o campo eterico. La parola θεραπέια significa ossequio, servizio, cura, attenzione, sollecitudine, in relazione a Dio, ai genitori, ai propri cari.

In questo senso fu sempre usata da Tucidite, Platone, Fedro, Omero, etc. Anche il Cristianesimo usò questo termine e lo riferì sempre alla cura pastorale delle anime. Ippocrate usurpò questo termine e lo adibì per la cura dei malati in senso globale; ma anche dopo Ippocrate (830 a.c.) il termine θεραπέια fu sempre usato nel significato dei grandi autori. Il termine di terapia in senso medico è una forzatura o piuttosto un’appropriazione abusiva fatta di recente da qualche secolo.

Il termine italiano e latino più corrispondente è ‘cura’ da curare, la cui accezione è estesa e facile. Più propriamente il significato classico è conservato dalla chiesa cattolica in senso di servizio spirituale o cura delle anime; il sacerdote parroco in molti paesi è chiamato curatore di anime o più dettagliatamente ‘curato’, il padre curato, (curato è l’abbreviato di curatore). In questo senso, terapia significa già di per sé un riferimento deferente verso i valori interiori d’un altro. Dire addirittura psicoterapia è confermare in modo specifico un atteggiamento di ricerca deferente e risanante sull’anima. (Antonio Meneghetti)