sabato 13 agosto 2011

Leader… discutibile o indiscusso?

I fondamentali dell'economia sono solidi, sull'Italia c’è pertanto un eccessivo allarmismo.

È quanto ha dichiarato il premier Silvio Berlusconi durante il suo discorso sulla crisi economica lo scorso 3 agosto in aula. Un discorso molto atteso e che, secondo gli addetti ai lavori, non potrà che portare a cambiamenti nel prossimo futuro soprattutto in virtù delle repliche politiche che ne seguiranno. Molto resta da fare soprattutto per stimolare la crescita ed è per questo che il governo è aperto al dialogo con l'opposizione, è pronto a raccogliere la sfida delle parti sociali, proponendo un patto che oltre al rilancio economico, miri alla stabilità e alla coesione, anche attraverso la riforma del fisco e del lavoro; sono alcuni punti salienti del discorso. “Nessuno nega la crisi, tutti dobbiamo lavorare per superarla” ha dichiarato poi il premier in aula, e rispondendo ai fischi dell’opposizione ha precisato: “State ascoltando un imprenditore che ha tre aziende quotate in borsa e che quindi è nella trincea finanziaria, consapevole ogni giorno di quel che accade sui mercati”. Di strada il Berlusconi imprenditore indubbiamente ne ha fatta con le sue aziende: Mediaset, Mediolanum, Mondadori controllate dalla Holding Fininvest. Poi, c’è chi vede Berlusconi come un leader indiscusso e chi invece ne trova discutibili i metodi. Ma che cosa significa essere leader ai nostri tempi? Nel testo di Antonio MeneghettiLa psicologia del Leader” il tema della leadership viene trattato dall’autore in tutte le sue sfaccettature. Il testo viene consigliato come strumento utile per chi vuole essere un operatore vincente. In esso il Meneghetti espone alcune regole elementari che possono essere usate in qualunque campo di superiore management, sia esso economico, scientifico, politico.

INFORMAZIONE CANCEROGENA: OMICIDIO COLPOSO, DOLOSO O PRETERINTENZIONALE? Ecco la spiegazione di Antonio Meneghetti

“Per il diritto (così come per la religione), quello dell''intenzionalità' è un discrimine fondamentale: ma, su questo stesso discrimine, le scienze – in primis la medicina – devono di gran lunga aggiornarsi”.

Dopo trent'anni di dimostrazioni in vivo in ospedali e congressi di tutto il mondo sempre di fronte a medici e pazienti (e a fronte di tanti testi tradotti in tutte le lingue), Antonio Meneghetti, fondatore dell'Ontopsicologia, è tornato ad evidenziare la possibilità di risolvere qualunque fenomenologia tumorale - aperta dalla scoperta ontopsicologica del campo semantico – anche attraverso una saggistica affidata a riviste scientifiche internazionali.

“Processo di somatizzazione in più fasi di un'informazione che fa da starter a livello subatomico”: il cancro, cioè, come effetto di una causalità tutta psichica. Precisamente, un'informazione all'inizio consapevole, conosciuta, amata, irrigidita dalla convinzione della sua fondatezza e legittimità, normalmente legata alla sfera del sesso oppure aggressività, invidia, vendetta: tarli mentali che quasi nessuno sfida mai e che a volte scrivono lettere particolarmente assassine. Da lì, la polarizzazione energetica indotta da questa informazione (che di energia non ne ha ma è capace di muoverla) agisce nell'organico della persona a sua insaputa (“inseminazione cosciente di una notizia che diventa inconscia”). E genera iper-vitali cellule anti-vita: capaci di perpetrare un vero e proprio omicidio, dall'organo alla funzione, fino all'intera persona.

Insomma, si tratti all'inizio di 'dolo' o di 'preterintenzionalità' (nel linguaggio giuridico, rispettivamente, consapevole volontà di perseguire determinati risultati, oppure comportamenti che producono effetti più gravi delle intenzioni) e si trasformi poi in 'colpa' (qui, per il diritto, l'intenzione non c'è ma c'è però la responsabilità di non aver usato le normali accortezze che avrebbero potuto evitare le conseguenze negative), il tumore è sempre e solo generato da un'informazione intrapsichica, capace di diventare assassina. Non si tratta di demonio dentro di te o uccidere il padre.